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Progetto

 Identità Culturale della Gallina Livorno

1.  Obiettivi generali del progetto “Identità culturale della Gallina Livorno”:

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1) Divulgare la conoscenza della biodiversità della razza avicola autoctona “Gallina 

     Livorno” (conosciuta comunemente come “Gallina Livornese”) e delle sue uova.

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2) Dare la possibilità a bambini ed adulti d’osservare da vicino i ritmi e i cicli di vita di

     un animale da cortiletipico del territorio toscano, protagonista indiscusso

     dell’economia dell’aia e parte integrante della cultura contadina di un tempo.

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3) Favorire la ricomparsa sulle aie (a partire dalle fattorie didattiche e dagli 

     agriturismo) del ceppo originale toscano di questa splendida gallina,

     a rischio di scomparsa per la pigrizia del nostro paese nella protezione

     delle biodiversità.

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4) Contribuire alla salvaguardia della purezza della gallina Livorno tutelandola sia dagli

     ibridi da batteria degli allevamenti industriali, sia dalle diverse derivazioni di paesi

     esteri più attivi del nostro nella valorizzazione delle razze avicole.

 

2.   Motivazione del progetto

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Da circa 6.000 anni il pollo convive con l'uomo che lo ha addomesticato. Le sue prime tracce sono state individuate nella valle dell'Indo di 2.000 anni a.c., e ritrovamenti archeologici recenti hannorepertato resti fossili di ossa di pollo ancora più antichi nel bacino del Mediterraneo. Già nell'antico Egitto del 700 a.c. l'allevamento del pollo costituiva un affare d’interesse nazionale Per i Greci e i Romani il gallo era così importante che appariva sul conio di molte monete, nei mosaici nelle decorazioni di vasi e nei riti connessi alle divinità.

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Lo scrittore romano Lucio Giunio Moderato Columella (I secolo d. C.) nel suo trattato

“De re rustica”, in dodici volumi,

(che rappresenta la maggiore fonte di

conoscenza dell'agricoltura romana),

descrive dettagliatamente l’allevamento

dei polli. Per Columella vi sono tre tipi di

galline da allevare: la gallina da cortile,

quella che si vede in quasi tutte le fattorie;

la gallina selvatica molto simile alla gallina

da cortile e oggetto di caccia; l’africana

nota con il Mosaico del I secolo d.C. –

Museo Nazionale di Napoli nome di numidica.

Columella mette in rilievola complessità dell’attività avicola, con lo sviluppo di razze specializzate, analizzando le tecniche di allevamento, le criticità degli allevatori, i problemi di commercializzazione e i costi di produzione, Columella preferiva i polli autoctoni (vero e proprio precursore della tutela della biodiversità della nostra gallina) che avevano tutte le caratteristiche della Livorno:

corpo robusto e quadrato, petto ampio, testa grande, cresta eretta e rossa, orecchioni bianchi, con cinque dita, in quanto sono le più prolifiche; galli dalle creste alte e sanguigne, non pendule, orecchioni molto grandi e bargigli rossi.

Ma la vera età dell'oro per le razze dei polli arriverà con il 1800. Tutto il secolo fu segnato da un forte fermento di selezione delle razze che portò alla definizione di oltre 180 razze con standard codificati. Tutto questo però avvenne fuori dall'Italia, dove invece una sorta di torpore culturale frenò questa codifica a tutela delle razze autoctone.

Agli inizi del 1800 alcune galline livornesi, partendo proprio dal porto di Livorno, furono portate negli Stati Uniti dove suscitarono l’attenzione degli allevatori per la loro bellezza e la loro sostanziosa produzione di uova, diffondendosi con il nome di Leghornchicken.

La razza fu accolta con entusiasmo anche in gran Bretagna, tanto che nel 1876 nacque il "Leghorn Club", il primo club di razza avicola nella storia dell'avicoltura.

In seguito gli avicultori fondarono club della gallina

livornese un po’ in tutto il mondo

(a lato il club fondato degli avicoltori olandesi)

operando attivamente per la protezione e

diffusione della razza. Ad esempio, il club olandese:

organizza convention annuali; pubblica tre volte

all’anno una rivista dal titolo “De Livorno”;

fa spettacoli nei paesi bassi e in Belgio;

gestisce un sito web all'indirizzo www.leghorn.nl 

con numerose e dettagliate informazioni sulla razza;

coopera con il Comitato Standard della Federazione

olandese di piccoli allevatori degli animali (KLN), mantiene relazioni con altri club della razza livornese all'estero. L’apprezzamento e la diffusione della Gallina livornese nel mondo deriva dal rapido accrescimento, dalla sua rusticità e dalla elevata produzione di uova (può anche arrivare a 300 uova all’anno) che presentano un tuorlo dal giallo molto intenso, dal gusto deciso e corposo e dalla struttura proteica fuori dal comune.

Se montato può incorporare tre volte l’aria di un tuorlo qualsiasi. Per questo è molto apprezzato nel confezionamento delle creme in pasticceria e della pasta all'uovo per la sua coloritura gialla più intensa.

A fronte di questa ampia fama e apprezzamento universale (negli Stati Uniti la Warner Bros, nella serie Looney Tunes ha creato il cartone animato del gallo FoghornLeghorn; recentemente lo stilita Moschino ha lanciato una  serie di maglie

e magliette riproducendo più immagini del gallo Foghorn Leghorn

che per una maggior caratterizzazione esibisce anche un pesante

catenone d’oro)la razza pura della Gallina Livornese è

misconosciuta sia in Toscana, sia a Livorno e (ironia della sorte)

era praticamente scomparsa in Europa. Infatti fino a non molto

tempo fa nelle gare avicole europee le nostre galline autoctone

venivano giudicate con gli standard della Leghorn inglese o

della italianer tedesca! Grazie solo all’impegno individuale e alla

persistente tenacia del toscano Fabrizio Focardi (relatore nel

convegno e consulente al progetto) che, con il sostegno di

Geri Giastra presidente del club olandese (invitato al convegno)

è riuscito, con fatica, a far riconoscere a livello europeo lo

standard della nostra Livorno. Purtroppo fino ad ora nel nostro territorio non si è mai provveduto a realizzare eventi o iniziative per celebrare l’origine della gallina livornese,tutelare e valorizzare la sua biodiversità, favorire il suo ritorno nelle aie della provincia e della regione, farla conoscere a grandi e piccini, mettere a frutto la notorietà mondiale di questa razza “made in Livorno”, che porta in giro per il mondo il nome della nostra città. Il progetto intende sopperire a questa carenza con le attività che seguono.

 

3.   Le attività del progetto

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      Il progetto prevede la realizzazione di due attività integrate, ma autonome:

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1) L’organizzazione e la realizzazione del convegnodi rilevanza internazionale “Identità culturale della Gallina Livorno”quale prima edizione di un evento da ripetere tutti gli anni in abbinamento con gare di bellezza della Livorno, in collaborazione con la FIAV – Federazione Italiana delle Associazioni Avicole e Associazioni avicole, coinvolgendo tutti gli enti e le associazioni aventi interesse nell’iniziativa, in Italia e i Leghorn Club all’estero.Il convegno si svolgerà il 5 giugno p.v. nella sala convegno del Museo di storia naturale del Mediterraneo e comprenderà anche l’esposizione di esemplari di galli e galline livornesi (tra cui il gallo “Arnaldo” campione europeo di Bellezza), come premessa alle gare di bellezza dei prossimi anni.

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2) la realizzazione di un pollaio didattico dimostrativo con un ampio recinto che sarà sistemato nel parco del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo o in altro parco cittadino. Ospiterà un gallo e 4/5 galline di diverse colorazioni della razza Livorno in purezza, per far conoscere ai livornesi (piccoli e grandi) e far ammirare ai turisti e agli appassionati questa bella razza autoctona che da Livorno si è diffusa in tutto il mondo con il nome della città. Il pollaio potrà essere un ulteriore elemento d’attrazione per il museo e le scolaresche potranno, con visite guidate, vedere dal vivo l’ambiente e la vita di un pollaio modello e contemplare le galline mentre razzolano con i loro pulcini.

L’abitazione delle galline con relativa recinzione sarà esteticamente gradevole (come si può vedere dalle fotografie che seguono) ed è molto confortevole per le galline.

Un modello identico è stato sistemato nella reggia di Venaria Reale.

 Mosaico del I secolo a.C. Burrel Collection     

 Monete  - Pollok Country Park – Glasgow

    Mosaico del I secolo d.C. – Museo Nazionale di Napoli

Il pollaio didattico dimostrativo

Il  Progettista

Giuseppe Chionetti

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